Cinema

Barmak affronta di nuovo la guerra in " Opium War"

Barmak affronta di nuovo la guerra in " Opium War"

In un luogo lontano sulle montagne dopo il regime talebano in Afghanistan, due soldati americani - un ufficiale bianco ed un soldato afroamericano - sono precipitati con il loro elicottero e si sono smarriti. Il soldato aspetta un'occasione per scappare dall'ufficiale ma quest'ultimo, ferito, puntandogli una pistola contro lo costringe a rimanere e trasportarlo. Si detestano ma hanno bisogno l'uno dell'altro per sopravvivere in una terra ostile. Quando attraversano il campo di papaveri, i due incidono gli ovari dei fiori e ne inghiottono il liquido alleviando così il dolore delle ferite, la fatica e la paura della guerra. Subito dopo scorgono nel campo di papaveri un mezzo blindato con una bandiera bianca, un simbolo dei talebani. Praticamente senza armi, attaccano il mezzo. Ma quello che trovano nel blindato è una famiglia afgana… Già acclamato come regista e vincitore di un Golden Globe per "Osama" (miglior film in lingua straniera), Barmak si occupa nuovamente dell'Afghanistan, attraverso gli occhi dei due protagonisti, i quali dovranno imparare a convivere con le reciproche diversità. Diversi sono i temi che il regista affronta. Primi fra tutti la guerra. Poi nello scenario bellico avanza il tema della comunicazione, quella non verbale, l'amicizia, il sostegno nel momento del bisogno che supera tutte le barriere.